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Siamo ormai nel pieno del 2025 e possiamo iniziare a fare un bilancio sui trend nella UI annunciati alla fine dello scorso anno e che, nei primi mesi, si sono consolidati.

 

Cos’è la User Experience

Abbreviata in UX, la User Experience può essere definita come l’esperienza complessiva che un utente vive nella navigazione di un app, sito, software o nella fruizione di un prodotto.
Detto in modo molto generico, è come si sente una persona mentre sta utilizzando qualcosa.

 

Vuoi dare un’occhiata a dati reali sull’esperienza utente? Leggi L’Importanza della User Experience (UX) nel Web Design Moderno.

 

La UX include tante tematiche, tra cui usabilità, performance, utilità, accessibilità e struttura dei contenuti.

 

La User Interface nella User Experience

La UI (User Interface) è una parte importante della UX: riguarda l’aspetto visivo dei vari elementi di un sito (come colori, font, pulsanti, icone) e le interazioni legate alla navigazione.

UX e UI sono strettamente legate: non esiste una buona esperienza utente senza una buona interfaccia.

Più un’interfaccia è interattiva, chiara e impattante, tanto più l’obiettivo della UX sarà raggiunto: ovvero, ottimizzare al meglio l’esperienza utente e fargli trovare le risposte che cerca in tempi rapidi e nel migliore dei modi, senza intoppi e malfunzionamenti.

 

Fatta questa premessa, possiamo andare a scoprire qualche trend che si è confermato in questo 2025.

 

Accessibilità e inclusione

Non potremmo iniziare che con uno dei temi più discussi di questi mesi.
Anche se molte volte è vista come una tematica puramente tecnica, una UI che ha uno sguardo all’accessibilità permette di progettare layout più efficaci e contenuti fruibili da molte più persone (comprese quelle con disabilità).

 

Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA), che mira a rendere i siti web universalmente accessibili, sarà necessario introdurre nuove funzionalità: possibilità di ingrandire i testi, aumentare i contrasti, disattivare i colori, attivare la modalità scura e molto altro (ne abbiamo parlato anche nell’articoloAccessibilità web è una scelta etica che fa bene anche alla ì SEO).

 

Tutto questo ha ovviamente un impatto rilevante nella User Interface: i layout dovranno essere ragionati e seguire un percorso logico, i pulsanti dovranno avere un loro significato, i titoli dovranno essere coerentemente legati al contenuto testuale, il contrasto cromatico tra testi e sfondo dovrà essere adeguato.

 

Insomma, una serie di accorgimenti che non solo migliorano l’esperienza per tutti, ma elevano la qualità del lavoro e la consapevolezza professionale di chi progetta.

atgabbes (scopri di più su questo progetto)
Implementazione accessibilità sul nostro sito, tramite plugin Iubenda

Massimalismo 2.0

Dove il minimalismo semplifica, il massimalismo abbonda, stratifica, esagera. È quello a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e nel web design si è tradotto in uno stile fortemente comunicativo, fatto da scritte e immagini grandi e colori audaci.

 

Negli anni precedenti, questa esuberanza era quasi caotica, senza controllo. Oggi invece, anche quando è visivamente ricco, il massimalismo tende ad essere più controllato, leggibile e funzionale. Parliamo quindi di un massimalismo 2.0.
Un esempio è la tipografia, protagonista assoluta del massimalismo. Si vedono quindi font fuori scala, accoppiamenti stilistici insoliti, testi ruotati o con animazioni impattanti, variazioni tra i pesi e tra minuscole/maiuscole.

Screenshot del sito dopplepress.com

Elementi 3D

Gli elementi 3D permettono al sito di uscire dal mondo flat per avere un’esperienza più immersiva. Questo trend è sicuramente nato dalla popolarità sempre crescente dei VR negli anni scorsi. Gli elementi 3D sono quindi diventati strumenti funzionali per migliorare storytelling, engagement e interazione. Il loro uso però va ben bilanciato.
Questo approccio è anche permesso dai device moderni che, con hardware di ultima generazione, supportano agevolmente l’interazione 2D-3D.

Griglia Bento

La Bento Grid è un layout visivo modulare che è stato ispirato dai contenitore del pranzo che si usano in Giappone: ogni scomparto ha diverse dimensioni e ognuno contiene un alimento specifico.

 

Ciò si è riproposto nel web design, con l’utilizzo di blocchi modulari, preferibilmente flessibili, che permettono di disporre i contenuti in modo ordinato e ben leggibile.

Screenshot del progetto HALO LAB da Dribble

Halo Lab

 

 

AI… questa sconosciuta 🤣

L’Intelligenza Artificiale è un elemento che si sta ormai integrando in modo strutturale anche nello sviluppo dei siti web, molto più di quanto accadeva nel 2024, quando questa tecnologia iniziava appena ad affacciarsi al mondo digital su larga scala.

 

Nel web l’utilizzo più ovvio è quello di convertire i chatbot in veri assistenti virtuali intelligenti, utilizzando il linguaggio naturale per fornire assistenza immediata, mentre i sistemi di raccomandazione suggeriscono contenuti pertinenti basati sulle preferenze individuali.

 

Negli ultimi mesi, però, sono emerse funzionalità nuove e curiose che stanno ridefinendo la User Interface:

  • Micro-interazioni intelligenti che suggeriscono azioni o confermano comportamenti
  • Risposte dinamiche adattate all’umore o al contesto dell’utente
  • Contenuti che appaiono solo quando servono e scompaiono quando non sono rilevanti

 

Insomma, implementare l’AI nelle user interface non solo migliora la navigazione degli utenti, ma apre anche nuove possibilità per creare esperienze digitali più coinvolgenti e accessibili.

 

Tuttavia, l’AI nella UI (sembra uno scioglilingua, lo sappiamo) lavora anche dietro le quinte.
Nei software di progettazione grafica, l’intelligenza artificiale ha ormai superato la fase di test e si è integrata perfettamente nei flussi di lavoro.
Molte operazioni sono oggi più rapide, intuitive ed efficienti: bastano poche righe di testo per generare un’immagine, modificare una scena o applicare effetti complessi.
Il risultato? I professionisti possono dedicare più tempo alla qualità creativa e meno alle operazioni meccaniche.

 

Ne avevamo parlato anche nell’articolo L’AI sbarca su Photoshop: come usare l’intelligenza artificiale per modificare le immagini, raccontando i primi esperimenti dell’AI in Photoshop… già nel lontano 2023!

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