Hai presente quando ti trovi in una città straniera, magari in un paese anche culturalmente distante dal tuo, e non hai internet per capire come raggiungere l’hotel?
Ecco, per molte persone navigare su un sito non accessibile è esattamente così: disorientante, frustrante, a volte impossibile.
Parliamo di persone reali, con esigenze vere, che ogni giorno si scontrano con interfacce non pensate per tutti.
Cos’è l’accessibilità web?
Rendere un sito accessibile significa progettarlo e svilupparlo in modo che sia fruibile da chiunque, indipendentemente da:
- disabilità visive, uditive, cognitive o motorie
- tipo di dispositivo usato
- condizioni temporanee (es. un infortunio, una connessione lenta)
- età o competenze digitali
Attenzione: l’accessibilità non riguarda solo la disabilità, ma la diversità delle persone.
E di fatto, oltre un miliardo di persone nel mondo vive una condizione di disabilità (fonte: OMS).
In Svizzera, come in Italia e in tutta Europa, parliamo di milioni di potenziali utenti che rischiano di essere esclusi.
Perché è importante rendere un sito accessibile?
1. Per una questione etica e sociale
Il web deve essere uno spazio inclusivo. Un sito accessibile è un segnale di attenzione, rispetto e responsabilità verso tutti gli utenti.
2. Perché è un obbligo
In Europa è entrata in vigore l’European Accessibility Act, che impone standard minimi di accessibilità per moltissimi servizi digitali.
3. Perché migliora la qualità complessiva del sito
Rendere un sito più accessibile significa anche:
- avere testi chiari e leggibili
- usare immagini con alternative testuali
- strutturare bene i contenuti (titoli, paragrafi, link)
- rendere la navigazione semplice e coerente.
Migliorare la qualità del sito rende più piacevole l’esperienza utente con effetti enormi sulle prestazioni del tuo sito. Possibili elementi di frustrazione o difficoltà nella navigazione possono aumentare la frequenza di rimbalzo e l’uscita anticipata dalla pagina.
Ne abbiamo parlato anche in: L’Importanza della User Experience (UX) nel Web Design Moderno
Un sito accessibile migliora anche la SEO
Qui arriva la sorpresa per chi guarda solo ai numeri: lavorare sull’accessibilità significa lavorare sulla SEO.
Come dimostrano i dati raccolti da Accessiway, Google “vede” meglio un sito accessibile, perché:
- capisce meglio la struttura della pagina
- interpreta con più precisione i contenuti
- favorisce l’indicizzazione dei contenuti alternativi (come gli attributi ALT nelle immagini)
- penalizza meno il sito in caso di errori di navigazione o caricamento
Quindi, un sito più accessibile è anche più “google-friendly”… e più visibile.
Meglio per tutti: per l’utente, per l’etica e per il posizionamento.
Ti sembra tutto complesso?
Ecco alcuni interventi chiave (e realizzabili) che fanno bene sia alla SEO che all’accessibilità:
- corretta gerarchia di titoli (H1, H2, H3…)
- descrizioni efficaci per i link
- testi alternativi per le immagini
- uso del linguaggio semplice
- design adattivo e leggibile
Il messaggio che vogliamo far passare è questo: l’accessibilità web non è solo una casella da spuntare o una scocciatura tecnica.
È un modo concreto per migliorare l’esperienza delle persone, ampliare il tuo pubblico e rendere il tuo brand più forte, credibile e responsabile.
E se tutto questo porta anche un beneficio SEO… beh, diremmo che è una bella occasione da cogliere.