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Hai presente quando ti trovi in una città straniera, magari in un paese anche culturalmente distante dal tuo, e non hai internet per capire come raggiungere l’hotel?

 

Ecco, per molte persone navigare su un sito non accessibile è esattamente così: disorientante, frustrante, a volte impossibile.
Parliamo di persone reali, con esigenze vere, che ogni giorno si scontrano con interfacce non pensate per tutti.

 

Cos’è l’accessibilità web?

Rendere un sito accessibile significa progettarlo e svilupparlo in modo che sia fruibile da chiunque, indipendentemente da:

  • disabilità visive, uditive, cognitive o motorie
  • tipo di dispositivo usato
  • condizioni temporanee (es. un infortunio, una connessione lenta)
  • età o competenze digitali

 

Attenzione: l’accessibilità non riguarda solo la disabilità, ma la diversità delle persone.
E di fatto, oltre un miliardo di persone nel mondo vive una condizione di disabilità (fonte: OMS).
In Svizzera, come in Italia e in tutta Europa, parliamo di milioni di potenziali utenti che rischiano di essere esclusi.

 

Perché è importante rendere un sito accessibile?

1. Per una questione etica e sociale

Il web deve essere uno spazio inclusivo. Un sito accessibile è un segnale di attenzione, rispetto e responsabilità verso tutti gli utenti.

2. Perché è un obbligo

In Europa è entrata in vigore l’European Accessibility Act, che impone standard minimi di accessibilità per moltissimi servizi digitali.

Leggi anche: “Accessibilità web: dal 28 giugno cambiano le regole. Perché adeguarsi?” e scopri come è facile mettersi a norma.

3. Perché migliora la qualità complessiva del sito

Rendere un sito più accessibile significa anche:

  • avere testi chiari e leggibili
  • usare immagini con alternative testuali
  • strutturare bene i contenuti (titoli, paragrafi, link)
  • rendere la navigazione semplice e coerente.

Migliorare la qualità del sito rende più piacevole l’esperienza utente con effetti enormi sulle prestazioni del tuo sito. Possibili elementi di frustrazione o difficoltà nella navigazione possono aumentare la frequenza di rimbalzo e l’uscita anticipata dalla pagina.
Ne abbiamo parlato anche in: L’Importanza della User Experience (UX) nel Web Design Moderno

 

Un sito accessibile migliora anche la SEO

Qui arriva la sorpresa per chi guarda solo ai numeri: lavorare sull’accessibilità significa lavorare sulla SEO.

 

Come dimostrano i dati raccolti da Accessiway, Google “vede” meglio un sito accessibile, perché:

  • capisce meglio la struttura della pagina
  • interpreta con più precisione i contenuti
  • favorisce l’indicizzazione dei contenuti alternativi (come gli attributi ALT nelle immagini)
  • penalizza meno il sito in caso di errori di navigazione o caricamento

 

Quindi, un sito più accessibile è anche più “google-friendly”… e più visibile.
Meglio per tutti: per l’utente, per l’etica e per il posizionamento.

 

Ti sembra tutto complesso?

Ecco alcuni interventi chiave (e realizzabili) che fanno bene sia alla SEO che all’accessibilità:

  • corretta gerarchia di titoli (H1, H2, H3…)
  • descrizioni efficaci per i link
  • testi alternativi per le immagini
  • uso del linguaggio semplice
  • design adattivo e leggibile

 

 

Il messaggio che vogliamo far passare è questo: l’accessibilità web non è solo una casella da spuntare o una scocciatura tecnica.
È un modo concreto per migliorare l’esperienza delle persone, ampliare il tuo pubblico e rendere il tuo brand più forte, credibile e responsabile.

E se tutto questo porta anche un beneficio SEO… beh, diremmo che è una bella occasione da cogliere.

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