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Nell’articolo Com’è andato il Turismo in Svizzera nel 2022 abbiamo fatto una lunga analisi sui flussi e dati turistici relativi alla stagione 2022 e sui cambiamenti in atto tra i desideri e le richieste dei viaggiatori.
Abbiamo potuto constatare quindi che, secondo i dati generali forniti dall’Ufficio Federale di Statistica (UST), anche la Svizzera ha visto quest’anno (almeno fino ad ottobre) un incremento di turisti rispetto al 2021.

 

Da gennaio ad agosto 2022, infatti, il settore alberghiero svizzero ha registrato 25,9 mio di pernottamenti, pari a un aumento del 34,2% (+6,6 mio di pernottamenti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Ma cosa ne pensano gli albergatori? Com’è il sentimento di chi lavora nel settore turistico?
Per capire meglio com’è andata la stagione turistica 2022 in Svizzera abbiamo contattato 3 direttori e proprietari di strutture alberghiere che ci hanno aiutato a fare chiarezza sui dati generali e hanno condiviso con noi il loro punto di vista.

 

Sono intervenuti sull’argomento (in ordine alfabetico):

Antonella Cozzi di Hotel i Grappoli, Sessa
Eleonora Madussi di Chery B&B, Riva San Vitale
Stefano Monetti di Hotel Ceresio, Lugano

 

Alla luce dei dati forniti dall’Ufficio Federale di Statistica, come è andata la tua stagione?

Antonella: La stagione 2021 ha rappresentato per noi la stagione record rispetto ai nostri oltre 60 anni di attività. Detto ciò, la stagione 2022 è andata leggermente peggio della 2021, ma è stata comunque ottima.
Eleonora:
Buona stagione, ma non al pari della stagione 2021, in assoluto la migliore dall’apertura nel 2015
Stefano: La nostra stagione è andata abbastanza bene, pernottamenti simili allo scorso anno, ma avendo pernottato più gruppi i guadagni sono inferiori.

 

Andando a vedere i singoli dati per regioni del primo trimestre 2022 però c’è un dato negativo: il Ticino.
Se infatti 12 regioni turistiche su 13 hanno registrato un aumento dei pernottamenti nel primo semestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il Ticino, invece, ha registrato un calo pari al -13%.

La cosa interessante è vedere questo numero “negativo” in rapporto agli stessi mesi del 2019, l’anno pre-covid per intenderci. Il primo trimestre del 2022 infatti segna un +15,2% rispetto al 2019.

 

Cosa è mancato quindi in Ticino quest’anno rispetto allo scorso?
Hai notato un calo di turisti di una certa regione?

Antonella: Semplicemente le frontiere erano più aperte rispetto al 2021, dove tutto era bloccato a inizio stagione e comunque limitato anche dopo. Visto il prospettarsi anche di forti aumenti dei costi dei voli dovuti al rincaro del carburante a causa della guerra e non solo, sicuramente molti hanno voluto approfittare, prima di dover nuovamente rinunciare.
Eleonora: Secondo me non è mancato nulla rispetto al solito, ma siccome sono cadute le restrizioni Covid in moltissimi paesi le persone hanno scelto di uscire finalmente dalla Svizzera. Per la mia struttura, rispetto ai primi 3 mesi del 2021, sono mancate soprattutto le prenotazioni delle strutture sanitarie che affittavano preventivamente diverse camere in caso che qualche dipendente si fosse ammalato e avesse avuto bisogno di isolarsi in quarantena.
Sono nuovamente calati i turisti svizzero francesi, che erano riapparsi in massa nel 2020 e 2021– dato che non potevano uscire dalla Svizzera- dopo diversi anni in cui la loro percentuale era veramente bassa.
Stefano: Sono mancati i confederati, la Romandia.

 

Se diamo un occhio ai Trends turistici internazionali si notano anche dei cambiamenti nelle tipologie di viaggio scelti e nel profilo dei nuovi turisti.
Secondo la “2022 Global Travel Trends Report” redatta da American Express Travel si faranno sempre più viaggi esperienziali con i quali immergersi nella cultura locale. Nei prossimi anni poi si prevede una crescente attenzione al proprio impatto sia in termini ambientali sia sociali.

 

Cosa ne pensi di queste previsioni? Qual è il profilo del tuo turista medio?

Antonella: I nostri clienti cercano la tranquillità e trovano apprezzabile che da noi possano immergersi nella natura. Amano fare passeggiate, gite alla scoperta dei dintorni e escursioni in bicicletta.
Eleonora:
Sono d’accordo sulla ricerca della “Esperienza” come uno degli scopi del soggiorno (trekking sul Generoso, wine tasting, etc), ma un po’ meno d’accordo sulla volontà nel conoscere la cultura locale (ancora troppi prenotano pensando che siamo in Italia…).
È innegabile che ci sia sempre di più un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale e sociale da parte di noi operatori del settore, ad esempio con nuovi progetti come suisstainable (attenzione però al greenwashing di tanti che usano l’ecofriendly di facciata per risparmiare e/o guadagnare). Da parte degli ospiti si dividono nettamente quelli che lo noti subito che sono attenti (chiedono dove fare la differenziata, portano la borraccia etc) e quelli che sono totalmente indifferenti (sprecano il cibo a colazione, pretendono lenzuola nuove tutti i giorni etc).
Stefano: Si i nostri clienti sono attenti alle politiche ambientali, ed apprezzano i prodotti locali.

 

È cambiato il rapporto con i turisti? Cosa ti chiedono ora maggiormente?

Antonella: Sicuramente il cliente cerca più flessibilità dopo l’esperienza Covid. Per la nostra struttura nello specifico il periodo di siccità estivo ha causato qualche problema, non avendo l’aria condizionata.
Eleonora:
Non è cambiato il rapporto ospite-albergatore, perché le dinamiche sono quelle, ma si sono acutizzati gli atteggiamento. L’ospite pretenzioso (stile “pago e quindi…”) è ancora più individualista ed arrogante, mentre l’ospite felice manifesta di più la sua riconoscenza.
Non ho notato differenze nelle richieste degli ospiti, non ce ne sono più legate alla pandemia, ma solo richieste puramente soggettive, come è sempre stato.
Stefano: No i nostri clienti sono soddisfatti di pernottare presso di noi per le ragioni dette sopra.

 

Non potevamo ovviamente non parlare anche dell’attuale situazione energetica e di come sta condizionando tutte le attività.
Alcune strutture hanno già provveduto ad aumentare i prezzi per coprire gli aumenti delle spese previsti durante la stagione invernale, altri invece preferiscono aspettare l’evoluzione degli eventi anche perché il timore comune è che aumentando i prezzi non si riescano poi a vendere le camere e i propri servizi.

 

Ti va di raccontarci come stai affrontando questo momento e come ti comporterai nei prossimi mesi?

Antonella: Per quanto riguarda il rincaro dell’energia, siamo riusciti a contenere gli aumenti. Per il 2023 non abbiamo ancora aumentato i prezzi. Stiamo aspettando per valutare bene la situazione. Il problema più grande per me è rappresentato dagli aumenti generalizzati che stanno applicando molti fornitori, che ci hanno spinto ad aumentare i prezzi soprattutto per il momento per quanto riguarda la ristorazione.
Eleonora: Fino alla fine di dicembre sicuramente non aumenterò i prezzi e probabilmente non aumenteranno nemmeno nei primi mesi del 2023. Onestamente sto ancora valutando cosa sia la cosa migliore per la mia situazione
Stefano: Cercando di lavorare sempre per soddisfare i nostri clienti.

 

Ultima domanda: Per la stagione 2023 hai già in programma delle novità? Su cosa punterai maggiormente?

Antonella:Lo scorso inverno abbiamo rinnovato 12 delle nostre camere e quest’inverno rinnoveremo le altre 21. Non troviamo necessario fare grandi stravolgimenti, basta tenerci al passo con i tempi grazie ai rinnovi e a una corretta manutenzione durante il periodo invernale.
Il periodo Covid ci ha insegnato a non fare programmi con troppo anticipo e a reagire velocemente alle situazioni che ci si presentano!
Eleonora: 
Sono purtroppo ancora in alto mare con la programmazione
Stefano: Stiamo lavorando per la stagione 2024, replicare il 2022…