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ChatGPT, Copyright, Testi, SEO, Privacy, AI… Quante volte hai già sentito e letto queste parole nello stesso discorso negli ultimi mesi?
Forse troppe, hai ragione!

 

Ormai sembra che se non ne parli o non sfrutti le AI sei destinato a chiudere a breve.

Ma a parte allarmismi vari, cerchiamo di capire come possiamo sfruttare questi strumenti in modo utile e concreto per compiere azioni mirate e che ti possono servire già da subito.

 

Vediamo quindi assieme come creare testi per il sito web e/o comunicazione tramite ChatGPT

Uno dei settori in cui è “più semplice” utilizzare le AI è quello della creazione dei testi.
È la materia più vicina e comprensibile per tutti noi, siamo in grado di valutare autonomamente (almeno il linea generale) il lavoro svolto ed è anche sicuramente la materia più utile a tutti.

 

Ovviamente non possiamo pensare di aprire ChatGPT e chiedergli “mi scrivi i testi per il mio sito?”. Dobbiamo dargli delle indicazioni precise. Più siamo esaustivi nelle indicazioni e nel fornirgli informazioni e dati da elaborare e migliori saranno i risultati.

 

Vediamo un esempio:

 

Quello che vedi è solo un esempio. Abbiamo presentato la situazione generale e fornito delle indicazioni su come volevamo i testi. Certamente avremmo potuto dargli delle indicazioni sulle parole chiave da utilizzare, oppure, prima di elaborare i testi, chiedergli di identificare le parole chiavi ottimali per il nostro caso e poi generare i testi.

 

Le potenzialità di ChatGPT sono enormi (scusa l’ovvietà di questa affermazione), dipende quindi da quanto la vogliamo sfruttare e quanto vogliamo che il risultato sia professionale e perfetto.

 

Tieni presente poi che ci sono delle Best Practice da rispettare quando crei dei testi con l’AI, che vediamo nel prossimo paragrafo.

 

Google penalizza i testi generati da ChatGPT?

Per evitare che il fenomeno di ChatGPT (e compagni vari) vada a inficiare sui risultati di ricerca di Google e quindi a modificare i ranking in favore di articoli e siti web che generano contenuti di massa tramite intelligenza artificiale, Google andrà a creare una sorta di filtro che gli consentirà di individuare i testi generai da AI.

Un sistema di watermarking che permetterà a Google di individuare i contenuti “non umani” così da poterli penalizzare. 

Questo significa che se utilizziamo ChatGPT per creare i testi dei nostri siti verremo penalizzati?

 

No. Basta non abusare dello strumento. Come per tutto, anche per le AI, bisogna dosare l’utilizzo.
Quindi possiamo ad esempio fornire a ChatGPT  un nostro testo da correggere e migliorare appunto in chiave SEO. Oppure creare dei paragrafi con l’AI come idea e personalizzarli secondo le nostre necessità.
L’importante è che i nostri testi siano di qualità e siano interessanti agli utenti che li leggeranno.

 

Ovviamente quello che sconsigliamo è copiare testi di altri, farli sistemare da ChatGPT e incollarli sul tuo sito senza neanche avergli dato un tuo contributo personale.

 

Evita anche la realizzazione di testi lunghi, meglio lavorare con piccoli paragrafi brevi.

 

Testi generati con ChatGPT e AI: chi ha il copyright?

Un paio di parole le vogliamo spendere anche su questo argomento. La Commissione Europea sta già lavorando in merito per definire una normativa in grado di regolare i diritti di proprietà intellettuale per i contenuti, quindi anche i testi, generati dalle intelligenze artificiali.
Non possiamo dire con certezza come verrà regolamentato il tutto, ma possiamo presumere che verranno presi in considerazione più livelli di utilizzo delle AI e quindi anche differenti livelli di copyright.
Da non escludere anche il divieto di utilizzo di ChatGPT e altri per alcuni compiti o settori.

 

È un argomento aperto, in continua evoluzione, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi!

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