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Come gli utenti utilizzano i siti web? Quali sono le pagine più visitate e cosa non piace?

Scopriamo assieme come possiamo migliorare l’esperienza degli utenti sul nostro sito, grazie ai dati.

Ad aiutarci a capire cosa funziona oggi sui siti web è il Digital Experience Benchmark 2023, uno studio che ha analizzato quasi 3000 siti web a livello mondiale, in diversi settori e campi.
Grazie ai dati raccolti vedremo infatti quali sono i comportamenti degli utenti, cosa li fa imbestialire e quali sono gli elementi che creano più problemi così da poterli evitare.

 

Alcuni dati rispecchiano ormai un andamento costante che conosciamo bene tutti, ma altri ci hanno sorpreso e ci hanno permesso di fare diverse considerazioni.

 

Uno sguardo generale. Come sta cambiando l’utilizzo dei siti web?

Rispetto al 2021, nel 2022 c’è stato un aumento complessivo del traffico sui siti web. Bene no?
“Ni”, se le visite ai siti sono aumentate del +4,53%, e questo è positivo, dobbiamo confrontarci anche con altri fattori.
Parallelamente all’aumento del traffico, infatti, abbiamo anche l’aumento della frequenza di rimbalzo (cioè quando un utente apre una singola pagina sul tuo sito ed esce subito). Inoltre vi è una diminuzione del numero di pagine visualizzate per sessione, il che significa che rispetto all’anno precedente, un utente medio quando visita un sito guarda meno pagine.
E per ultimo, ma come capirai subito non certo per importanza, abbiamo un calo generale delle conversioni.

 

In poche parole, sono aumentate le visite ma diminuite le performance e quindi le conversioni.

 

Digital Experience Benchmark 2023

 

Ma cosa succede durante la navigazione del sito? Vediamo gli elementi che possono creare disturbo all’utente.

Se ci fermassimo ai numeri del paragrafo precedente non potremmo capire in modo corretto come porre rimedio alla diminuzione dei ricavi e delle conversioni del nostro sito web.

 

Per capire il perché gli utenti non fanno acquisti o non richiedono un nostro servizio online, oltre ad uno studio di mercato e sociopolitico (che ovviamente non escludiamo ma non è il contesto che stiamo analizzando ora), bisogna andare ad individuare gli elementi di disturbo. Cioè quelle cose che creano frustrazione nell’utente.

Come vedete dal grafico, i dati raccolti dal Digital Experience Benchmark 2023 non lasciano dubbi. Ancora oggi, nel 2023 il motivo principale per cui un utente abbandona un sito web è la lentezza.
Tutti noi siamo abituati alla velocità, è ormai un fattore di valutazione intrinseco in noi e le nostre scelte sono condizionate dalla velocità con cui otteniamo quello che desideriamo, per cui anche avere informazioni, trovare il prodotto desiderato, fare un acquisto online.

 

Tra gli altri fattori di disturbo vedi ripetersi spesso i “clic” che vengono divisi in diverse tipologie.

Creare un sito web senza dare la giusta attenzione alla User Experience (UX) e alla User Interface (UI) è un leggerezza che ci può causare parecchi problemi, e i clic di frustrazione ne rappresentano una parte.

 

Ti spieghiamo come sono stati classificati e divisi i problemi relativi ai clic:
Rage Click: un elemento viene cliccato almeno 3 volte in meno di 2 secondi.
Multiple Button Clicks: un pulsante viene cliccato almeno 3 volte.
Multiple Field Clicks: Un campo viene cliccato almeno 3 volte
Multiple use Target: Un elemento non cliccabile viene cliccato almeno 3 volte

 

L’utente cliccando o tentando di cliccare un elemento non riceve risposta, o per lo meno non ottiene la risposta che si aspetta e la sua reazione è quella di cliccare e ri-cliccare nuovamente nello stesso punto in modo compulsivo. Leggendo questa descrizione ti starai giustamente pensando che se cliccando un elemento non succede niente perché mai dovrei cliccare sullo stesso punto velocemente altre 2,3,4 volte? Ma sono anche sicuro che ti è capitato anche a te questa situazione, a tutti è succede ed è successo.
Il nostro compito è quindi, conoscendo questi rischi e problematiche, intervenire per evitare che possano succedere anche sul nostro sito.

 

Quante pagine visitano gli utenti sul sito?

Secondo te, in media, un utente quante pagine visita durante una sessione su un sito?
All’inizio di questo articolo abbiamo già anticipato che, rispetto al 2021, nel corso del 2022 si è vista una riscontrata una diminuzione della permanenza degli utenti sui siti web.
È un dato molto complesso e variabile da leggere ma prima di andare oltre ti mostriamo quella che è la media del numero di pagine visitate per sessione.

 

Guardando questo grafico potremmo pensare prima di tutto che 5 pagine per sessione non è poi così male… ma dobbiamo ricordarci che questa media tiene conto anche dei siti e-commerce, perciò dei siti che presentano un processo di vendita che ovviamente contiene le pagine di carrello, pagamento ecc.

 

Basti vedere infatti la media delle pagine visitate per i siti appartenenti al settore dei software che la musica cambia

 

C’è una bella differenza come vedi.
In seconda analisi potremmo pensare che la diminuzione dello 0,1 o 0,2 non sia una differenza così negativa ma è necessario contestualizzare il dato. Infatti questo cambiamento, per quanto possa sembrarci irrisorio, è avvenuto nel giro di soli 12 mesi. In più va detto il traffico web si sta spostando sempre di più su mobile, dove la nostra soglia di attenzione è minore e tendiamo tutti a navigare e passare da un contenuto all’altro molto velocemente, quindi è un dato che, possiamo facilmente ipotizzare, continuerà a diminuire e avremo una media di pagine per sessione sempre minore.

 

Cosa posso fare per migliorare le prestazioni del mio sito web?

1. Punta sulla velocità.

Le pagine che si caricano in meno di 1 secondo, rispetto a quelle che impiegano più di 2 secondi, riducono la frequenza di rimbalzo di 5,5 punti percentuali (43,5% rispetto a 49,0%) e registrano in media 1,2 visualizzazioni di pagina in più per sessione. Queste visualizzazioni supplementari contribuiscono ad aumentare il tasso di conversione del 25%.
Ti sembra poco? Pensa che potresti avere questa differenza di risultati con 1 solo secondo.

 

2. Correggi gli elementi di disturbo che fanno uscire l’utente.

Uno di questi elementi è sicuramente la velocità, ma cerca di capire anche se hai dei bottoni non funzionanti o poco chiari. Titoli che sembrano link. Verifica la semplicità con cui l’utente accede ai tuoi servizi e può trovare il prodotto che desidera. Se non hai possibilità di registrare e analizzare il comportamento degli utenti per “scovare” questi problemi un’alternativa è quella di fare delle simulazioni e dei test con un gruppo di persone.
Non ti sembra importante? Ricorda che più di una visita su tre (36%) causa frustrazione.

 

3. Migliora i tuoi contenuti.

Dai le giuste informazioni? I tuoi utenti possono trovare tutto ciò che desiderano in modo chiaro? Sono invogliati a restare sul tuo sito? I siti con attività più elevata (cioè quei siti dove gli utenti visitano più pagine perché interessati e si soffermano sui contenuti) presentano tassi di conversione del 19% superiori e tassi di rimbalzo del 20% inferiori rispetto ai siti con minore attività.

 

4. Investi sul tuo sito.

Le fonti a pagamento hanno portato il 31% del traffico mobile e il 25% di tutto il traffico, sui siti web. Lo sappiamo, costa ed è un investimento che non tutti possono prendere in considerazione. Ma non escluderlo a priori. Valuta il tuo mercato e il tuo settore e sopratutto verifica come si comportano i tuoi competitor diretti. Facendo un’analisi sei in grado di capire il budget necessario per approcciare queste attività e valutare se conviene o meno.

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