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Da mesi (anzi, anni) sentiamo parlare dell’intelligenza artificiale, ma fino ad ora l’abbiamo percepita come qualcosa di lontano da noi perché gli ambiti di applicazione erano molto di nicchia.

 

Nelle ultime settimane, invece, stanno arrivando tonnellate di novità in settori che, come nel nostro caso, rappresentano il pane quotidiano. Un esempio? Il mondo del graphic design.

 

Esistono già numerosi generatori di immagini tramite AI, pagine che trasformano testi in immagini tramite algoritmi o che sono in grado di modificare le immagini esistenti a seconda delle nostre necessità.

 

L’AI più famosa per le immagini è sicuramente Midjourney. Ovviamente non è la sola e mentre stiamo scrivendo questo articolo è probabile ne stiano uscendo di nuove. 
Tra le altre Intelligenze artificiali “più famose” per la creazione e modifiche di immagini quelle che ci hanno impressionato di più al momento sono Jasper, Imagen, Sketchimage e Dall-e.

 

E Adobe? Come ha reagito alla nascita e diffusione di tutti questi strumenti per la generazione di immagini?

Adobe ha le mani in pasta già da tempo, tanto che il suo sistema di IA generativa specifico per il settore creativo, Adobe Firefly, sta poco a poco entrando nei vari software della Suite.

 

Abbiamo quindi voluto testare l’AI di Adobe e vedere cosa ci permetter di fare.

 

Adobe Sensei e Adobe Firefly

Facciamo un breve premessa per spiegare i prodotti AI di Adobe. Adobe Firefly continua il percorso già tracciato da Adobe Sensei, il sistema di machine learning che aiuta a velocizzare i tempi di elaborazione e che “impara” dall’esperienza.

Il “Generatore di arte IA” è quindi un insieme di modelli, tecniche, algoritmi gestiti dall’intelligenza artificiale che opera direttamente in aiuto dei creativi. È stato annunciato a marzo del 2023, ma già all’Adobe Max dell’ottobre 2022 Adobe aveva iniziato a far incuriosire i più, anticipando qualche piccola novità che nel giro di qualche mese sarebbe diventata realtà.

 

È stata dedicata un’intera piattaforma omonima (Adobe Firefly appunto) dove è possibile, tramite una richiesta di registrazione, testare in tempo reale le nuove funzionalità e quelle che verranno integrate in futuro nei vari software Adobe.
Puoi visitarla al link seguente: https://firefly.adobe.com/

 

Nel momento in cui stiamo scrivendo l’articolo, sono due i software interessati da questa rivoluzione: Photoshop e Illustrator. Focalizziamoci sul programma di fotoritocco più famoso al mondo.

 

Come possiamo utilizzare l’intelligenza artificiale su Photoshop

La novità più interessante di Photoshop si chiama “Riempimento generativo”: è una funzionalità ancora in fase di test e può essere provata esclusivamente installando la versione Beta di Photoshop.
Con questo boost, Photoshop prende il volo: è possibile modificare parti di immagini, estendere panorami, rimuovere oggetti, aggiungere elementi completamente nuovi generati artificialmente… Il tutto con poche parole di testo.

 

Ti mostriamo come funziona.

 

Il “Riempimento generativo” in azione su Photoshop

Per prima cosa selezioniamo una foto, questo panorama andrà benissimo.

Immagine di un paesaggio, scelta per i test dell’AI in Photoshop.

 

Come puoi vedere, quando selezioni l’immagine compare una piccola toolbar in basso con alcune azioni veloci. In questo contenitore potremmo aggiungere i comandi per le funzionalità di AI.

 

Cosa possiamo fare grazie all’AI su Photoshop?

 

Test 1: estendere il panorama di un’immagine

La prima modifica che sottoponiamo a Photoshop è quella di estendere il panorama orizzontalmente. Quindi utilizziamo la taglierina per ampliare la dimensione dell’immagine.

Selezione dello strumento Taglierina.

Aumento della lunghezza dell’immagine con lo strumento Taglierina.

 

Con lo strumento “Selezione”, selezioniamo l’area trasparente.

Selezione dell’area vuota di sinistra per utilizzare il Riempimento generativo.

 

Nella toolbar in basso compare un campo dove inserire il prompt (ovvero il comando testuale). Al momento i comandi devono essere inseriti esclusivamente in lingua inglese.

Toolbar di azioni rapide, riferita al Riempimento generativo.

 

In questo caso possiamo lasciare il campo vuoto, Photoshop capirà che dovrà effettuare un riempimento dell’immagine, senza particolari indicazioni.
Clicchiamo quindi sul pulsante “Genera“.

Risultato del riempimento generativo nell’area di sinistra.

Et voilà!
L’AI interpreta gli elementi dell’immagine e ne genera di totalmente nuovi, in coerenza con quelli esistenti.
Ora estendiamo anche la parte destra, con lo stesso procedimento.

Selezione dell’area vuota di destra per utilizzare il Riempimento generativo.

Risultato del riempimento generativo anche nell’area di destra.

 

Sbalorditivo.

 

Test 2: rimuovere un oggetto su Photoshop tramite AI

Con la nostra immagine possiamo anche intervenire rimuovendo elementi della scena.

Per esempio, rimuoviamo la baita posta al centro.
Selezioniamola con l’apposito strumento.

Selezione della baita.

 

Nel campo di inserimento del prompt, scriviamo “Remove”.

Risultato della rimozione della baita, ma il risultato non convince.

 

Bene, ma non benissimo. Ci sono degli artefatti, come per esempio una parte dell’albero presente a sinistra.
In caso di necessità possiamo scegliere fra tre risultati diversi cliccando sulle frecce, accanto al campo di testo.

Risultato della rimozione della baita, questo risultato è migliore del precedente.

 

Così va molto meglio.

 

Test 3: aggiungere oggetti ed elementi in una foto grazie all’intelligenza artificiale

Pensiamo ora di aggiungere un lago dove prima c’era la baita. Sei pronto?
Selezioniamo la zona dove vogliamo inserire il nuovo elemento.

Selezione dell’area dove comparirà il lago.

 

Nel prompt scriviamo “Lake”.

Risultato del Riempimento generativo inserendo il comando “Lake” nel prompt della toolbar.

 

Il risultato è ottimo, già al primo colpo. Ci sono anche i riflessi degli elementi presenti nella scena.

Inseriamo una piccola barca e per finire modifichiamo il cielo e rimuoviamo le montagne.

Aggiunta di una piccola barca nel lago e modifica del cielo.

Il prima e il dopo dell’intervento sull’immagine con il Riempimento generativo.

 

Questa è solo una piccola parte di quello che ci aspetta…

 

E Adobe Illustrator?

Illustrator ha da poco reso disponibile nella sua versione inglese un tool per ricolorare in modo automatico le composizioni grafiche. Il suo utilizzo è alquanto limitato, se dobbiamo dirla tutta sarà poco utilizzata dai designer, ma è pur sempre un piccolo tassello nella strada che Adobe ha intrapreso per inglobare la sua AI nei vari software della Creative Suite.

 

Tuttavia queste funzionalità, come già specificato, sono ancora in beta, e non sono prive di bug. Inoltre i risultati si basano su cosa noi scriviamo nel campo di testo. Pensare ad oggi che tutto ciò sostituirà completamente (e in brevissimo tempo) il lavoro dei graphic designer e degli illustratori è alquanto surreale. Probabilmente in futuro azioni e procedimenti che ora sono dispendiosi in termini di tempo e abbastanza meccanici verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale, ma l’occhio critico, la consulenza, il sapere selezionare il corretto risultato, sarà ancora nelle mani dell’uomo.

 

È bene ricordare che l’AI non ci deve soggiogare, dobbiamo saperla padroneggiare come strumento utile a velocizzare e ottimizzare il nostro lavoro.